ANDREA BAROTTI SINDACO MASSA


IL PROGRAMMA

ELEZIONI COMUNALI MASSA 2023

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SCEGLI LE PROPOSTE E IL RINNOVAMENTO

IL PROGRAMMA

La lista civica “Andrea Barotti Sindaco” si colloca nell’area riformista/progressista.

In cinque anni di opposizione all’Amministrazione di centrodestra, coerenti al mandato elettorale e sotto il simbolo di “Arcipelago Massa”, abbiamo cercato di sviluppare una proposta politica costruttiva, propositiva, concreta, aperta al dialogo, al rinnovamento, leale, obiettiva e rispettosa, con le forze di minoranza ma anche con gli avversari.

Siamo stati pronti a riconoscere i meriti (molto pochi) della Giunta Persiani, a sottolineare gli errori avanzando, contestualmente, una possibile soluzione così come non abbiamo avuto alcuna difficoltà a ricordare le criticità ereditate dal passato.

La nostra non presenza in Consiglio è dipesa da un regolamento dell’Aula che ne ha ridotto gli spazi di dibattito trasformando la “sala dei cittadini” in un votificio; proprio per questo abbiamo cercato di aprire, senza alcun costo per la Comunità, un confronto pubblico sulle pagine dei quotidiani affinché le nostre idee potessero circolare, far riflettere.

Speravamo che almeno alcune delle nostre proposte potessero concretizzarsi ma il pregiudizio ideologico dei nostri interlocutori lo ha impedito.

Il nostro obiettivo non era scrivere un programma, né proporre una candidatura ma offrire un contributo per far crescere la città.

Di fronte ad un quadro politico frammentato, alla litigiosità dei partiti, alla scomparsa dei temi dal dibattito abbiamo ritenuto di trasformare le nostre idee in un programma e di lanciare la candidatura a Sindaco di Andrea Barotti.

Andrea ha rappresentato il movimento civico riformista/progressista, che lo ha sostenuto, in Consiglio Comunale e ha portato nelle sedi istituzionali, locali-regionali-nazionali-europee, la nostra voce.

LAVORO E RILANCIO OCCUPAZIONALE

1)   Mantenimento della destinazione produttiva delle aree ricomprese nella zona industriale affinché si conservino spazi per nuovi insediamenti manifatturieri o per consentire l’ampliamento degli esistenti;

 

2)   Intervento in sede ministeriale, regionale ed europea volto a tutelare gli incolpevoli imprenditori che rischiano, stante il disposto normativo del Testo Unico dell’Ambiente e in caso di mancata individuazione del soggetto responsabile della contaminazione o di sua incapienza, di dover contribuire al risanamento dell’area addossandosi i costi di bonifica al prezzo di mercato. È necessario il massimo impegno affinché le norme in interesse vengano modificate e rese conformi al principio UE “chi inquina paga”;

 

3)   L’occupazione si crea facendo incontrare domanda ed offerta di lavoro; è nota, infatti, la difficoltà delle imprese di trovare collaboratori da inserire nel processo produttivo per questo riteniamo fondamentale far nascere un polo formativo, post diploma, ad alta specializzazione nei settori industriali presenti sul territorio. L’impegno sarà quindi profuso per far dialogare le istituzioni pubbliche coinvolte, le aziende affinché, reperendo finanziamenti nazionali e regionali, si costruisca un trampolino, verso il futuro, per i giovani e per i molti inoccupati. Tale progetto consentirà di avviare, contestualmente1)   un’opera di recupero urbano destinando a sede formativa alcuni complessi architettonici in stato di degrado modificandone la destinazione e acquisendoli al patrimonio pubblico;

 

4)   Lo sviluppo industriale, quindi la crescita occupazionale, dipende anche dalla ricerca per questo sarà necessario aprire un confronto con le realtà manifatturiere presenti, per far nascere, aprendo una collaborazione con le maggiori università, un centro di ricerca sui prodotti, materiali, processi produttivi (lapideo, nautica, metalmeccanica di precisione). Il Paese si appresta ad una storica transizione energetica per questo pensiamo, attingendo a finanziamenti nazionali, di dar vita ad un centro di ricerca per le energie rinnovabili. La presenza, sul nostro territorio, di un colosso industriale, eccellenza in campo mondiale, nel campo energetico, per quanto riteniamo, dovrebbe porre il nostro territorio in una posizione di vantaggio rispetto ad altre realtà; tale opportunità dovrà essere sfruttata facendo diventare Massa una sede per i nuovi indirizzi di studio (corsi per manager dell’innovazione e della sostenibilità), anche in campo universitario, connessi alla green energy sull’esempio del polo nazionale per la ricerca sull’idrogeno,

 

5)   Riteniamo che una Amministrazione che abbia a cuore la crescita economica debba impegnarsi affinché il comprensorio produttivo recuperi posizioni nel campo delle nuove tecnologie di comunicazione e sviluppo; servono infrastrutture “tradizionali” ma anche le infrastrutture digitali. I risultati di recenti studi preoccupano poiché l’arretratezza del territorio costituisce un fardello per le filiere produttive e rende estremamente difficile, se non impossibile, la nascita di start up ed assai debole la capacità attrattiva del territorio nei confronti di imprenditori che, per affrontare i mercati, debbono avere lo sguardo puntato verso il futuro. Serve, quindi, un piano di investimento (elaborato dopo una fase di ascolto dei bisogni), adeguamento per garantire l’espansione delle filiere produttive e così rimettere in corsa la città;

 

6)   Lo sviluppo, l’occupazione passa anche dallo scalo portuale di Marina di Carrara per questo riteniamo sia impensabile sostenerne il ridimensionamento; i numeri dicono che dalle banchine commerciali dipende gran parte della nostra manifattura e quindi i posti di lavoro esistenti e potenziali. Crediamo sia compito di una buona politica riuscire a trovare un punto di incontro tra obiettivi apparentemente confliggenti (tutela ambientale ed esigenze del mondo economico). Le tecnologie esistenti, tra l’altro promosse dal Ministero dell’Ambiente, consentono di trasformare i porti in un elemento di difesa della costa.

 


AMBIENTE

1)   crediamo che l’attenzione verso l’ambiente si debba dimostrare facendo chiarezza sulla gestione dei rifiuti del Comune a cominciare dai siti su cui insistono impianti deputati a tale servizio; crediamo si debba applicare la massima trasparenza sia per accertare quanto avvenuto in passato, sia per individuare le possibili criticità esistenti e porre in essere le azioni dovute. Consideriamo, ad esempio, inaccettabile la mancanza di documenti, per alcuni anni, attestanti la raccolta ed il corretto smaltimento del percolato della ex discarica di Codupino tenuta presente anche la difficile situazione in cui versa il territorio (coinvolto in un complesso progetto di bonifica della falda), del pari riteniamo inammissibile la mancata produzioni di documenti riguardanti lo smaltimento dei fanghi dell’impianto di depurazione realizzato presso la cosiddetta “Ricicleria di Via Dorsale”;

 

2)   La gestione dei rifiuti, più in generale l’igiene urbana, dovrà essere rivista per determinarne la sostenibilità economica (senza aggravare il contributo dei cittadini), migliorarne l’efficienza sia in termini di servizio che di quantitativi da destinare a recupero; dovrà essere ricalibrato il servizio porta a porta considerando le caratteristiche morfologiche del territorio e la densità abitativa dei quartieri prediligendo, ove possibile, le isole ecologiche “intelligenti” determinando una maggior comodità del conferimento ed un minor costo per la municipalità;

 

3)   La pulizia delle spiagge dovrà essere ricalibrata tenendo conto dell’onere a carico dei concessionari; riteniamo sia opportuno incentivare la stipula di una convenzione affinché il servizio sia sostenibile, programmato così da evitare l’insorgenza di “emergenze” che danneggiano l’immagine turistica della costa. L’intervento dovrà essere mirato a conferire il cosiddetto “lavarone” presso impianti che restituiscano sabbia certificata da ricollocare in sito ed al contempo garantiscano un quantitativo, da avviare a smaltimento, ridotto;

 

4)   Il problema dell’erosione deve essere affrontato con una strategia totalmente nuova rispetto al passato; è necessario, sull’esempio di altre realtà, sperimentare l’ecodragaggio trasformando il porto di Marina di Carrara in una sorgente di sabbia, priva di limi e persino della cosiddetta “alga tossica”, così da farla affluire, direttamente dal mare, secondo un piano programmato di intervento, sul litorale. L’ecodragaggio consentirà di abbassare il fondale del porto così da renderlo praticabile per le grandi navi ed ulteriore sabbia sarà prelevabile dalle cosiddette vie d’acqua. La soluzione, adottata ad esempio a Ravenna, consentirà di coniugare la difesa ambientale con le esigenze industriali e commerciali realizzando quell’economia circolare che il Ministero dell’Ambiente promuove e dando corpo, sul nostro territorio, al modello dei cosiddetti “porti green”;

 

5)   Difesa delle risorse idriche - riteniamo sia doveroso promuovere, nelle sedi istituzionali competenti, il rafforzamento, in termini di risorse umane e mezzi, delle Autorità preposte alla vigilanza ed al controllo del territorio affinché, ad esempio, sia individuata la causa dell’inquinamento dei corsi d’acqua così da adottare le necessarie misure di prevenzione. Riteniamo non sia più giustificabile porre a carico dei cittadini la depurazione delle sorgenti del Cartaro, quindi, è doveroso attivare le verifiche, indagini del caso per far cessare l’inquinamento e per imputare i costi (depurazione, smaltimento dei fanghi, manutenzione dell’impianto) ad eventuali, qualora vi fossero, responsabili; del pari riteniamo sia opportuno accertare se l’accumulo di detriti presenti nell’alveo del Frigido sia da imputare da un fenomeno naturale o artificiale. Nel secondo caso, dopo aver promosso (dando avvio alle procedure del caso e di concerto con le istituzioni coinvolte), la pulizia del Fiume (liberando l’alveo e la foce dai detriti), dovrà essere sollecitata una attenta, puntuale verifica per evitare il ripetersi del fenomeno;

E TUTELA DEL TERRITORIO

6)   Consideriamo imprescindibile avviare un percorso trasparente sul progetto di un biodigestore, avanzato da Cermec, per capirne la sostenibilità ed i possibili effetti dell’impianto. I dati forniti, sulla stampa, evidenziano la possibilità che giungano, da fuori provincia, ingenti quantitativi di rifiuti per rendere efficiente, produttivo il biodigestore; tale ipotesi, se confermata, ripropone una criticità già presente con il vecchio impianto e che la Comunità non intende continuare a sobbarcarsi (la costa soffre di una situazione ambientale delicata: bonifica da realizzare, presenza di una ex discarica e vicinanza di una discarica attiva) oltre a questo profilo vi sono aspetti, relativi alla salubrità, che debbono essere chiariti;

 

7)   Bonifica, attingendo da finanziamenti nazionali (PNRR), regionali, della ex discarica di Codupino realizzando così, quel piano di recupero ambientale, ancora in attesa di esecuzione;

 

8)   Completamento, chiedendo opportuni investimenti alla società responsabile del servizio, della rete fognaria nelle zone ancora non coperte; sul punto esprimiamo sin d’ora, qualora venisse avanzata la possibilità di far confluire in una multiutility le società pubbliche che gestiscono i servizi al cittadino (es: acqua, rifiuti) la nostra contrarietà poiché la sola opportunità di una eventuale quotazione in borsa snaturerebbe la mission e farebbe correre il rischio di far mettere al primo posto il legittimo interesse degli investitori al legittimo interesse degli utenti;

 

9)   Realizzazione del “Giardino Ducale” per ricostruire un polmone verde nel centro storico; realizzazione, dopo precipuo studio, di un piano di riforestazione urbana. Riteniamo utile, facendo tesoro dell’esperienza fiorentina, siglare un accordo con l’Agenzia Spaziale Europea con l’obiettivo di promuovere l’innovazione sostenibile, la protezione del verde nelle aree urbane e suburbane, le misure di contenimento dei cambiamenti climatici, la mobilità urbana sostenibile, l’economia circolare. Grazie alla tecnologia (sistemi di rilevazione ambientale evoluti, immagini satellitari, telerilevamento etc. per stimare, con esattezza, l’impatto di parcheggi, illuminazione edifici), alle applicazioni spaziali dell’Agenzia sarà più agevole mettere in campo azioni più efficaci per proteggere l’ambiente, migliorare la qualità della vita. Crediamo che proporre un patto di collaborazione tra i territori, le città della Toscana consentirebbe di replicare il progetto fiorentino trasformandolo in una esperienza regionale così da mettere in campo iniziative di grande qualità ed incisività;

 

10) L’unione Europea ha stanziato, per gli anni 2021-2027, ben duecento miliardi di euro per le politiche di coesione e sviluppo regionale queste risorse, in parte, dovranno essere destinate alla sostenibilità ambientale. L’Italia conterà su ventitré miliardi. Il Green Deal Europeo prevede di ampliare le zone protette di almeno il 30%; questo nuovo indirizzo politico potrà consentire al nostro territorio di recuperare alcuni siti di grande valore ambientale e paesaggistico come, ad esempio, il potenziamento e adeguamento del parco fluviale del Frigido, il recupero delle aree verdi prossime al centro storico, al Castello Malaspina, attraversate da quei sentieri recentemente riscoperti da associazioni cittadine (rinascita dei tracciati storici). Si tratterebbe di costituire un parco periurbano così da restituire alla comunità l’area verde che corre lungo le mura del castello Malaspina, di verificare la possibilità di acquisire Villa Massoni così da recuperare il grande giardino (otto ettari circa) del complesso architettonico; ed ancora, il Monte di Pasta diverrebbe l’isola, nel centro città, del parco periurbano.


SANITÀ E TUTELA DELLA SALUTE

La materia non è di stretta competenza di una Amministrazione comunale ma il governo locale, per quanto riteniamo, deve esporre, nelle sedi preposte, le esigenze dei cittadini evidenziando, quando necessario, le criticità delle soluzioni adottate per questo motivo consideriamo non soddisfacente, per numero posti letto e organizzazione, l’Ospedale di Comunità. Riteniamo che i Sindaci debbano chiedere un modello di assistenza più adeguato ai bisogni delle comunità e una riforma del sistema sanitario, che coinvolga la facoltà di medicina e le specializzazioni, tale da incentivare (con premialità più consistenti) la copertura delle posizioni nei reparti più critici (pronto soccorso); consideriamo necessaria una riforma che tocchi la medicina di base trasformando i medici di famiglia in dipendenti del SSN ed istituisca una specifica scuola di specializzazione.

Ed ancora, pensiamo opportuno verificare se l’Ospedale di Comunità possa trovare sede, anziché in Viale Carducci (sito che abbiamo suggerito per la sua centralità ed il vicino capolinea) alle Jare così da recuperare, dandole una nuova destinazione, un’area altrimenti destinata al degrado. Tale soluzione, qualora percorribile, permetterebbe la creazione di una cittadella sanitaria stante la vicinanza all’OPA.

Recupero del vecchio Ospedale, restituendolo ad una destinazione sanitaria, proponendo alla Regione Toscana, al CNR, sul modello OPA, stante l’ultimo utilizzo della struttura, la nascita di un Centro di Virologia in cui si coniughino cura e ricerca. Questa proposta, qualora accolta, consentirebbe di fornire un servizio di eccellenza per Massa e per l’alta Toscana al contempo susciterebbe l’attenzione dell’industria farmaceutica (pensiamo a studi cofinanziati) verso il nostro territorio.

CULTURA E TURISMO:

1)   impegno in ogni sede istituzionale per reperire finanziamenti europei e nazionali con il fine di acquisire al patrimonio pubblico, recuperandola, Villa Massoni con il suo parco così da inserirla nel progetto Uffizi diffusi o comunque destinarla a sede espositiva;

 

2)   Impegno in ogni sede istituzionale per reperire finanziamenti europei e nazionali per recuperare le mura quattrocentesche del Castello Malaspina;

 

3)   Realizzazione, presso l’ex parcheggio Cat, demolendo le strutture esistenti, abbandonando il progetto di un parcheggio multipiano, una sede distaccata della biblioteca civica, con spazio per il museo della resistenza, ed ala destinata alla musica fornita di sala di registrazione pubblica. Immaginiamo un complesso che si affacci sul rinato giardino Ducale;

4)   Acquisizione, restauro del portale del “Pasquino e della Pasquina” e piano di manutenzione delle fontane storiche; Piano di monitoraggio, in collaborazione con la Soprintendenza, per proteggere quanto resta della “Massa Picta”;

 

5)   Realizzazione di una “piazza memoriale”, acquisendo l’area in fregio a piazza della Conca, per ricordare la liberazione della città di Massa, le vittime del conflitto, i caduti della resistenza, chi lottò per la democrazia ed il sacrificio delle forze alleate;

 

6)   Impegno per arricchire la stagione teatrale promuovendo, in particolare, il teatro dialettale da riportare anche nelle piazze;


7)   Organizzazione di eventi per la promozione della lettura, della pittura e, più in generale, delle arti così da calendarizzare una serie di appuntamenti nel corso di tutto l’anno;

volano per la crescita e lo sviluppo economico

8)   Il turismo è uno dei motori economici su cui puntare adottando una strategia diversa dal passato. È necessaria la diversificazione dell’offerta turistica per avere presenze anche nei mesi invernali. Il turismo balneare deve continuare ad essere una vela ma ad essa se ne debbono aggiungere delle altre. Pensiamo quindi che debba essere espresso il massimo impegno, in ogni sede, per far entrare Massa nel progetto Uffizi diffusi così da creare una sede museale in città, magari recuperando edifici storici, e creando un percorso culturale che colleghi le realtà espositive esistenti (Villa Rinchiostra, Castello Malaspina, Palazzo Ducale, Filanda di Forno) avendo come ispirazione la vicina Pietrasanta o Pisa con Palazzo blu. Consideriamo necessario investire sulle strutture sportive, non solo per offrire spazi ai giovani, ma anche per organizzare eventi in grado di far arrivare sportivi e appassionati. Grande impegno dovrà essere profuso per ridare decoro alla periferia, alla montagna (per quanto di competenza comunale) cosicché il turista abbia la visione di una città, nel suo insieme, ben curata. Consideriamo strategico promuovere, sostenere le iniziative delle associazioni per far conoscere le tradizioni locali (pensiamo alla montagna) per valorizzare i piccoli gioielli artistici che le comunità montane custodiscono, per dare giusto risalto alla ricchezza, unicità delle bellezze naturali che dovranno essere agevolmente fruibili (sentieri, acque). Consideriamo compito di una buona politica rendere, nuovamente, fruibile il tratto di mare davanti all’Istituto Alberghiero liberandolo dai detriti e impegnando l’Amministrazione in un progetto che dia continuità alla viabilità di costa ricostruendo il tratto dall’Ex Colonia Torino al confine con il Comune di Carrara, approntando le opere necessarie per ridare decoro ad una parte importante del litorale. Sul punto ricordiamo di aver inviato un appello all’architetto, di fama mondiale, Renzo Piano per verificare la possibilità di un intervento del suo G124; gruppo di giovani architetti, ingegneri (selezionati ogni anno) che, finanziati dal grande Maestro e sotto la cui guida, elaborano, con finalità sociale, la rinascita dal degrado delle periferie. Le opere di difesa dell’erosione non possono prescindere dalla rigenerazione del patrimonio architettonico esistente a cui deve essere data nuova vita. Immaginare un viale, “una terrazza”, tra le barche ormeggiate, le ex Colonie (sede formativa) e le Apuane sullo sfondo darebbe respiro alla città e consentirebbe una ricucitura con le località di Ricortola, Bondano, Partaccia al contempo daremmo forma e sostanza a quel modello di insediamento umano, inclusivo e sostenibile di cui parla l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite; modello che rientra tra le politiche dell’Unione Europea;

 

9)   Creazione di un Ente di valorizzazione del Marmo al fine di trarre, con una escavazione di scopo, risorse da destinare alla città per finanziare progetti pubblici, offrire servizi, dare impulso ad investimenti per attirare, sul territorio, nuove imprese così da diversificare il sistema produttivo e prepararci all’eventualità di una contrazione, dovuta a limiti di sostenibilità, del lapideo.

 

Viabilità e Infrastrutture

Riteniamo che le risorse disponibili debbano essere impiegate in un programma di manutenzione che faccia fronte ai disagi dovuti ad una rete viaria, in particolare nelle zone periferiche, abbandonata; crediamo debbano essere potenziate le strutture a salvaguardia di pedoni e ciclisti così da rendere più sicure le strade cittadine.

Consideriamo necessario concentrare le risorse per mantenere in buono stato l’esistente, per evitare che le strade si trasformino in fiumi e investire per dare decoro alle zone periferiche.

Sarà necessaria una mappatura, verifica dello stato in cui versa il patrimonio stradale, immobiliare del Comune.


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